giovedì 24 dicembre 2009

....Natale '09.....

Grazie a una serie di strane coincidenze (o meglio, potrei dire che da Luglio lavoro all'892424), sono sola.
Sola a Torino, sola in casa a pulire, e sola andrò alla Messa di mezzanotte (e prima getterò l'immondizia).
Buon Natale,
a tutti i miei lettori!
Buon Natale a tutti voi,
di cuore. Da un cuore un po' triste, ma stasera molto forte. Perché la scelta rende saldi, anche se c'è qualche difficoltà da affrontare!

Un bacione!

giovedì 15 ottobre 2009

Ebbene sì, l'ho rifatto!

Oggi è il mio compleanno. Nonché il mio giorno libero. Figo! Ho appena appena finito di (ri-)leggere Harry Potter and the goblet of fire. Troppo bello, sono commossa. Ho voglia subito di andare avanti con gli altri, perché tante cose non le ricordo più, ma d'altra parte so che il peggio (la parte più oscura e triste del libro) sta per arrivare, "e questo è brutto" (come dice Giusy Ferreri).
Non vi consiglio di leggerlo, ma vi assicuro che non è stupido, né melenso, né ovvio e scontato come lo si può immaginare visto il successo planetario e visti i film (che non valgono un dito del libro). Da ogni personaggio impari qualcosa, ogni avvenimento è connesso agli altri in modo inscindibile e in maniera tale che ci si renda conto di ciò solo leggendo tutti i libri, la scrittura è curata ed è chiaro quanto lei abbia studiato. Non so se è un fantasy, alcuni dicono di sì. Io dico che è fantastico, non fantasy, ma questa è una questione di secondo piano.

mercoledì 23 settembre 2009

Scoprire, conoscere, condividere

Ciao,
oggi per l'ennesima volta romperò la mia scelta di non parlare di politica, l'ho promesso e ne sento il bisogno.
A Torino c'è un ospedale bellissimo, si chiama SGAS! Ovvero San Giovanni Antica Sede (per i torinesi: vicino ai giardini Cavour), perché poi sono nate le Molinette, finto nome dell'Ospedale San Giovanni.
Perché un ospedale è bellissimo? Innanzitutto è il più antico di Torino, e architettonicamente non ha niente degli ospedali moderni, che spesso sembrano casermoni. E' in muratura, con cortili interni pieni di alberi, con una antica cappella e una sala conferenze dipinta di viola!
Secondo punto, è in questa piccola sala, detta degli Infernotti, che ho svolto gran parte del mio Master, perciò mi ci sono affezionata.
Terzo, spettacoli, attività ricreative, feste di Capodanno con cento lumini accesi e il calore della gente del quartiere.
Quarto, è in centro, perciò comodo da raggiungere.
Quinto, è funzionale, ha delle strutture moderne.
Sesto, le persone che ci lavorano sono simpatiche e gentili, sono lì da anni, e sebbene ne abbiano viste di cotte e di crude ti raccontano il loro lavoro sorridendo. E sono pronte a tutto!! Anche a parlare davanti a un gruppo di adolescenti scalmanati!
Settimo, è qui che ho fatto il mio tirocinio, nel progetto "sotto il segno del cancro". Sì, perché ormai allo SGAS c'è solo il reparto di Oncologia.
Hanno spostato tutto alle Molinette, e allo SGAS è rimasto il day-hospital.
Infine, è pieno di storie, anche antichissime.

Ora lo SGAS sta per chiudere, nonostante tutto ciò. Perché? Non è chiaro.
L'altro giorno portavo a spasso i genitori di Michel, e li ho accompagnati dentro il Cortile dello SGAS (Ah! Non vi ho detto che metà edificio è ora sede del Museo Regionale di Scienze Naturali). Lì un signore mi ha raccontato che sta raccogliendo firme perché il San Giovanni non chiuda.
Poi mi ha detto che una volta chi aveva bisogno di un prelievo, e viveva nel quartiere che è molto grande (circoscrizione 1-Centro, Crocetta), scendeva di casa e andava là. Ora è costretto a prendere l'auto e andare lontano.
Gli operai della Thyssen-Krupp sono stati portati a Genova perché a Torino non c'è la rianimazione. Be', allo SGAS c'è ma è chiusa!
Lo trovo indecente, ingiusto, scandaloso. L'Ospedale pubblico dovrebbe essere al servizio della città e patrimonio per essa (in questo caso anche culturale), invece è obliato, non curato, distrutto.
Io non so dove si firmi, ma so che quello che ci manca, come cittadini, è la consapevolezza.
Quando, per il tirocinio, andavo nelle scuole superiori della Circoscrizione a parlare dell'Ospedale e del Progetto "Sotto il Segno del Cancro", quasi nessuno conosceva lo SGAS!
Bisogna parlare, incuriosirsi, girare la propria e le altre città.
Non possiamo sempre preoccuparci dei nostri comodi e basta. Prima di essere torinesi, milanesi, romani, romagnoli, toscani, siciliani, SIAMO ITALIANI.
Lo scandalo di uno è lo scandalo di tutti!

Allora, penso che già diffondere questa notizia, così piccola ma importante, sia già segno di civiltà.
Normalmente mi imbarazzo a diffondere il mio blog, ma questa volta ve lo chiedo: linkate questo post, venite a commentare.
Grazie,

Evita

lunedì 7 settembre 2009

I'm back

Ho appena fatto dei biscotti senza uova, ottima ricetta.
In tre tornate.
La prima tornata mi si è bruciata sotto, ho seguito solo le istruzioni, che dicevano 15/20 minuti a 180°. Grattandoli sono mangiabili.
La seconda mi è venuta giusta, un po' marroncina.
La terza, per non spostare la plancia, l'ho messa in basso, e dopo 5 minuti erano carbonizzati.

Che puzza di fumo! Cioè, di bruciato, scusate!
Forse perché intanto ascoltavo "Canzone", "Futura", "Com'è profondo il mare", "Le rondini" e ora c'è "Vita" con l'amico Gianni.
Forse perché ho messo amore nell'impasto e ho trascurato il forno. Meditate, almeno più di me, che ho propri' sonno!
Avete visto? Sono riuscita a scrivere di un'altra catastrofeeeeeee....ah!ah!ah! :)

venerdì 3 aprile 2009

SENATORE? Dichiarazioni indecenti di Cossiga e denuncia: mi fai schifo!

Vagando da un blog all'altro, ho incontrato questo post, che ritengo importante.

Volutamente, ho sempre evitato di parlare della società dandone un taglio politico e/o partitico. Questa volta, vorrei che tutti leggessero e diffondessero questa notizia e si mobilitassero.
Grazie!

Copio:
Avviso importante: depositata una denuncia contro il Senatore Francesco Cossiga

Questo non è un appello, è una segnalazione. Un'informazione.
E' stata depositata presso la Procura dela Repubblica di Roma una denuncia al senatore Francesco Cossiga, come si legge nel testo che qui di seguito incollo. Dopo di esso, incollo anche il facsimile per l'adesione alla denuncia.
Aggiungo solo questo, frettolosamente: chi sa, direttamente o indirettamente, che cosa è accaduto nel 1977 e dopo; chi è andato all'epoca alle manifestazioni di protesta (erano tante, e varie) senza riempirsi le tasche di bulloni, senza delirare su "alzare il livello dello scontro", e solo per protestare; chi ha conosciuto, direttamente o indirettamente, il trauma di essere oggetto di sparatorie, accerchiato, assediato, infiltrato; chi si ricorda il significato della parola "repressione", prima e/o dopo il G8 di Genova (io lo ricordo da prima), e chi si ricorda di Giorgiana Masi, 19 anni, uccisa nel maggio 1977 da un proiettile sul Ponte Garibaldi a Roma, durante una manifestazione indetta dai radicali (!), plurinfiltrata da poliziotti infiltati e armati, allora sa come si può essere indignati per le dichiarazioni oggetto di denuncia dell'allora (anni Settanta) ministro dell'Interno Cossiga.

Alla Procura della Repubblica di Roma

I sottoscritti denunciano alla Procura della Repubblica di Roma il senatore Francesco Cossiga per le dichiarazioni da lui rilasciate a “Il giorno”, “Il resto del Carlino” e “La Nazione”, pubblicate su questi quotidiani il 23 ottobre scorso, dichiarazioni tanto più gravi in quanto provengono da un personaggio che ha ricoperto i ruoli più elevati nelle istituzioni della Repubblica Italiana.
Nell’ambito di queste dichiarazioni appaiono particolarmente delittuose le seguenti affermazioni (tra virgolette le parole del senatore Cossiga, il resto del testo è costituito dalle domande e dagli interventi del giornalista).
“Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno”.
Ossia?
<…>
“In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

(Fonte: Rassegna stampa del governo italiano: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406)

In tali dichiarazioni sono rilevabili i reati – quanto meno – di istigazione a delinquere, commesso pubblicamente come richiesto dalla legge per la sua punibilità: istigazione rivolta sia al ministro Maroni sia agli stessi organi di polizia preposti all’ordine pubblico (art. 414 CP); di istigazione di militari (i Carabinieri) a disobbedire alle leggi a violare il giuramento – sulla Costituzione - (art. 266 CP:) e di apologia di reato (ancora 414 CP), in relazione ai reati da lui commessi ed ora spudoratamente confessati.
I sottoscritti chiedono che per quanto sopra si proceda penalmente a carico del sen. Francesco COSSIGA per i reati suddetti e per tutti quelli che potranno essere ravvisati.
Dichiarano di sentirsi, come cittadini della Repubblica, persone offese da tali reati; riservano la costituzione di parte civile e formalmente chiedono, ai sensi dell'’art. 408 CP, di essere informati in caso di richiesta di archiviazione.
I firmatari denuncianti sono 5. Le adesioni allegate 218. Tra i firmatari, Pietro Leone – nato il 16 06 1939, residente a Roma - e-mail: piero.leone@gmail.com, a cui si possono far pervenire, anche per fax, le adesioni. I suoi recapiti: 06 3220789 (tel. e fax) e cell. 3396085505.

FACSIMILE PER ADERIRE:
Alla Procura della Repubblica di Roma

I sottoscritti cittadini italiani dichiarano di aderire alla denuncia fatta alla Procura della Repubblica di Roma, da Pietro Leone ed altri, nei confronti del senatore Francesco Cossiga a proposito delle sue recenti dichiarazioni ad alcuni giorni in cui i denuncianti hanno ravvisato l’ipotesi del reato di istigazione a delinquere (art. 414 CP), istigazione di militari (art. 266 CP) e apologia di reato (ancora art. 414 CP).
Cognome Nome Data di nascita Indirizzo Firma

mercoledì 1 aprile 2009

E piove ancora, ancora..

Non ho più dato le conclusioni. L'idea di dover raccontare come si concludevano i due episodi (Viaggio in Francia e LaStronza) mi faceva passare la voglia di scrivere.
Mi sono un po' allontanata. Forse quando si pensa troppo a se stessi ci si allontana dagli altri.
Buona notizia: in questo periodo ho visto tanti spettacoli bellissimi. In realtà non mi piace dire che ho "visto" uno spettacolo: quando quest'ultimo è fatto bene, non lo vedi, lo vivi.
L'ultimo: "Rain" di Cirque Eloize. Non posso spiegarvi quanto era emozionante e divertente e commovente. Era circo e teatro e un po' danza. Ma non unite in modo insensato giusto per dare esibizione di bravura, ma col filo conduttore della pioggia che ci fa sognare e tornare bambini.
Era giusto un filo, perché non c'era una storia che si evolveva, ma davvero dei quadri bellissimi e di una leggerezza incredibile. Anche quando facevano delle acrobazie spaventose, c'era sempre un velo di autoironia..Proprio una presa in giro del circo e dei suoi modi di fare! Ma poi, quando si muovevano avevo una voglia matta di volteggiare con loro, di stare sospesa a testa in giù, di giocare e cantare con loro.
Faceva ridere, tanto! Ma anche venire le lacrimucce agli occhi. No, non piangere, perché non spingeva sul patetismo..era solo una madelaine che ti riportava alla bellezza dell'infanzia e del gioco.
Non so descrivere quello che ho visto, ma dovete andare a vederlo! Ora mi pare sia a Parigi, ma se torna..verificate su Internet!
"Rain-comme une pluis dans tes yieux", con Cirque Eloize, regia di Finzi Pasca.

A presto!

giovedì 12 febbraio 2009

..e invece sei solo una stronza di merda!!(seconda parte)

Segue dal post precedente

Il sole fuori splende, anche se freddo, anche se va verso il tramonto. E io qui a sbollire la mia rabbia.
Torna Gennaio, torna il tirocinio e con esso la preparazione dello spettacolo e con esso lei.
In tutti quei giorni di incontri non mi ha mai chiesto perché fossi più fredda nei suoi confronti, e d'altronde neanche io. Io non gliel'ho chiesto perché tanto non volevo più riallacciare un rapporto con lei.
Intanto il 17 bisogna consegnare la tesi e io sono indietro. Siamo tutti indietro al Master, più o meno. Io per recuperare informazioni mi sposto tra casa mia, tre diverse biblioteche, casa di Michel che è l'Internet point di fiducia, laboratori di teatro sparsi per la città, nelle ore più improbabili, e archivi di statistica. Senza contare che bisogna scriverla la tesi, che non si scrive da sola.
E ça va sans dire che lavoro.
Restano poche ore per fare.
Una settimana fa, lei mi dice " Evita, mi daresti i tuoi appunti per scrivere la tesi. La faccio sull'altro tirocinio che abbiamo fatto insieme e mi mancano alcuni dati". Io le dico di sì, che devo ritrovare il quaderno.
Vado a casa, ho 10 minuti netti, mi metto a cercare 'sto quaderno, scartabello dappertutto e non lo trovo. Devo uscire. Vado alle prove, la vedo e le dico "Ti giuro che l'ho cercato. Non c'era". Era giovedì scorso. Poi non torno a casa mia (e non dovrò mica cambiare i miei piani per lei, perché si è svegliata a 10 giorni dalla consegna tesi???!!). Il giorno dopo vado direttamente a lavoro e poi parto per Milano.
Intanto il mio disprezzo per lei sala a livelli abnormi.
Il pensiero della sua faccia mi fa venire voglia di infilarle le dita negli occhi e cavarglieli, poi strapparle i capelli e scuoiarla.
Non ditemi che non avete mai fatto questi pensieri, perché sarebbe preoccupante!!
Lunedì torno a Torino, cerco 'sto quaderno. Lo trovo. Lei mi chiama, io non rispondo (non potevo in quel momento). Non mi richiama più.
Che abbia trovato un altro modo?? Mah!
Io che non ho mai soldi, aspetto che sia lei a cercarmi per passare a prendersi il quaderno.
Intanto girovago per la city come sempre. Oggi mi chiama. OGGI. Mi chiede se ho trovato il quaderno. Le dico di sì. Che però non sono a casa, e le mando un messaggio per dirle quando passare. Vado alla biblioteca di statistica, la signora mi tiene un sacco di tempo lì per spiegarmi tutto. Mi servono dei dati sull'immigrazione per la mia tesi. Si fa tardi. Ho solo qualche minuto per passare a casa, e non ho tanta voglia di vederla.
Apro la cassetta della posta, ci metto dentro il quaderno e le scrivo questo messaggio:
"Io devo uscire subito, ho perso tempo in archivio. te lo metto nella casella della posta.la lascio aperta.per entrare citofona (*****)(le ho scritto il codice).ok?passa quando vuoi."
RISPOSTA SUA:
"Si ok grazie.Ma mi ricordi il numero civico?cmq visto ke l'avevi trovato potevi anche farmi uno squillo.so ke dentro ci sono anche gli appunti di michele e sapevi ke ero in difficoltà..."
E IO PENSO: COOOOOSAAAAA?? Ma da quando in qua le informazioni arrivano da te saltellando??? Allora le ho risposto:
"L'ho trovato dopo averlo cercato dappertutto!Credi che passo il mio tempo a far nulla?sto girovagando in tutta torino per trovare informazioni per la tesi.e non aspetto che siano gli altri a portarmele!il civico è il 129"
LA SUA INCREDIBILE RISPOSTA è STATA:
"Si evita, immagino, fai come tutti, ma è una cosa ke ti chiedo da una settimana e nn è non è colpa mia se hanno affidato a te cose ke quindi solo tu potevi avere. Ognuno nell'equipe ha seguito un pezzo e io ho i pezzi di tutti tranne i tuoi.E una tesi di analisi e la parte analitica l'avete seguita tu e L.Nessuno ti ha chiesto di portarmele a casa, ma almeno visto ke sei l'unica fonte dove tutta l'equipe ha chiesto di chiedere e sapevi l'urgenza potevi almeno informarmi ke lo avevi trovato.Quindi modera i termini xké ho solo detto una cosa oggettiva"

CAPITO?? Considerate che io, nonostante il disprezzo, nelle sere di spettacolo le ho spiegato delle cose che le potevano servire per la sua tesi! Questo benedetto quadernino ha solo degli appunti presi al volo, anche poco comprensibili. Le cose più corpose le ho depositate dalla mia prof e gliel'avevo anche detto.

ALLORA LE HO SPIEGATO (e peraltro non ho capito il "modera i termini"!):
"Certo. come è oggettivo che tu non mi hai chiamato per saperlo.ognuno fa le sue ricerche da sé.per quanto mi riguarda, avevo preso il tuo silenzio come segno che avessi trovato 1'altra soluzione.non sono mai a casa e ho speso del tempo a cercarlo, ma tu a questo non pensi"

ATTENZIONE ATTENZIONE La poverina mi scrive e termina:
"Va bene evita.Sarà ke io la ragiono diversamente, ovvero faccio sempre un passo in più nelle cose, come ho fatto tante volte con te.Trovarlo e non sprecare un sms x dirlo quando ho esplicitato le mie difficoltà e stato un gesto egoista e superficiale ke nn credo di essermi mai permessa e cmq si trattava di preoccupazione umana.E dire ke è un master sul valore del gruppo.Cmq nn volevo litigare.Quindi basta.Rimani nella tua idea se la trovi giusta e presa (voleva scrivere spera) ke nessuno si comporti così con te"

Be, come si dice "Cornuta e mazziata!". Lei non voleva litigare??? Allora perché mi ha scritto il primo messaggio? Io dovevo mandarle un messaggio per dire che l'avevo trovato?? Avessi soldi, tempo e amicizia lo farei, così come ho passato tempo a cercare il quaderno, a dettarle il patto formativo del tirocinio, a spiegarle delle cose utili, senza mai chiedere niente in cambio.
Per lei è tutto scontato e poi parla del valore del gruppo. E' ridicola e ostenta sapienza.
Avrei dovuto iniziare io a dirle qualcosa molto tempo prima, mi sarei almeno tolta il dente (si dice così??)!

ALLA FINE LE HO RISPOSTO:
"Sì, e io spero che nessuno si comporti con te come hai fatto tu con me negli ultimi mesi.visto che sei una santa la prossima volta che ti vedo ti accendo un cero"

Dovevo levarmi la soddisfazione di dire una minchiata da bimbo delle elementari, che poi ti fa sentire così bene!
Volevo correre a scrivere la tesi, ma dovevo sfogarmi! Troppo veleno, troppa amarezza. E il pensiero che dovrò rivederla mi tormenta. Non riuscirò a guardarla in faccia, perché non so rispondere a voce, non so battibeccare. Forse per questo che sono violenta e manesca??

Ero convinta potesse essere un bel rapporto (Parte prima)

Ero convinta che iniziasse a nascere un bel rapporto.
All'inizio non mi era piaciuta questa ragazza, questa mia compagna di Master: troppo vanitosa, troppo esagerata, rispetto a me che sono come il pane. Poi, a furia di essere in macchina insieme, ho iniziato ad apprezzare i lati positivi del suo carattere. Abbiamo anche fatto un tirocinio insieme.
In macchina mi raccontava sempre la sua vita, la sua situazione sentimentale incasinata, e poi ringraziava perché non la giudicavo. Qualche volta mi ha chiamato per farsi due chiacchiere. Iniziavo a credere che provasse un po' d'affetto per me, perciò ho messo da parte i brutti pensieri su di lei. Io ho sempre cercato di ascoltarla.
Poi le prime scosse di terremoto.
Mi aveva offerto dei passaggi in macchina con lei, per fare i residenziali, perché sapeva che ero senza soldi (ma proprio zero) e lei usa molto l'auto per lavoro e ha il telepass. Ha una smart.
In un viaggio in macchina, proprio per l'ultimo residenziale di Master, le ho raccontato una mia idea da proporre al gruppo. Appena siamo arrivate là, con gli altri, tra una chiacchiera e l'altra, ha aspettato che io andassi in bagno per fare lei la proposta agli altri! Io ho sentito tutto perché ero nel bagno!
E vabbè, non volevo rovinarmi i cinque giorni di residenziale e non le ho detto niente.
Però che delusione. Eravamo anche in stanza insieme. Per gioco abbiamo fatto delle foto finto-osé (completamente vestite, io facevo anche le smorfie ridicole) con l'altra ragazza della stanza accanto. Poi dopo qualche foto io mi sono svincolata, e loro hanno continuato il servizio fotografico.
La mattina dopo, ha mostrato le foto a tutti come un vanto!! Cretina io che ero stata a giocare! A me non piace questo esibizionismo sfrenato, queste foto continue.
Le do 15 euro per risarcirla dei due viaggi precedenti, lei dopo qualche storia se li prende.
Lei riparte prima e io torno con E., un'altra mia compagna molto più modesta. Chiacchieriamo e tra una cosa e l'altra le chiedo quanto fossero costati gli altri viaggi. "Quattro, cinque euro a testa". Per due volte.
Ma allora....Lei si è presa dei soldi in più, sapendo la mia ignoranza in materia di benzina e tariffe autostradali.
E pazienza. Tanto quello che mi rodeva era la questione dell'idea rubata.
Ora, il momento clou!
A dicembre dovevamo consegnare il libretto di tirocinio in segreteria, ma noi non avevamo ancora fatto attivare il secondo tirocinio. Per laurearci servono 160 ore di tirocinio. Io ne avevo 80, lei 70. Per attivare un tirocinio ci vanno circa 15 giorni. Da quel momento si possono segnare le ore fatte. Noi il tirocinio l'avevamo già quasi terminato, ma mai attivato per casini burocratici.
A un certo punto scopro che mancano 5 giorni alla consegna del libretto.
Disperata chiamo le mie tutor e chiedo come fare per non perdere quelle ore (cioè per laurearmi!). Poi, visto il mio credito sempre a zero, mando un messaggio a lei per avvertirla. Non mi risponde.
La consegna libretti era la settimana dopo. Dopo il consulto con le tutor scopro che devo:
trovare un prof che mi firmi il foglio del tirocinio da attivare
trovare una tutor che faccia la controfirma
andare alla segreteria dei tirocinii e mettermi in ginocchio perché accolgano la mia proposta e mi facciano fare tutto in poco tempo (ovviamente a loro non potevo dire che le ore le avevo già fatte senza copertura assicurativa)
scrivere il mio patto formativo per restringere il tempo, farlo leggere alla prof e ricopiarlo sul foglio ufficiale

Ok! Armata di buona volontà, la mattina dopo (GIORNO DI SCIOPERO DEI MEZZI) vado all'attacco per le vie di torino. Intanto la notte avevo scritto il mio patto formativo. Faccio vedere il patto, è ok. Faccio firmare. La sera prima ero corsa a casa della mia tutor per farmi fare la controfirma. Vado alla segreteria e mi dicono che non possono attivarmelo in così poco tempo. Aspetto lì per un'ora una telefonata di un'altra tutor che mi dia conferma di altri modi per attivarlo, ma non mi richiama.
Allora mi inginocchio (quasi) e disperata spiego loro che non mi laureo altrimenti. Si impietosiscono e mi dicono "Va bene. Te lo attiviamo oggi fuori dall'orario di ufficio. Ma tu non appena ti chiamiamo devi venire qua. Altrimenti non ti laurei". Dopo infiniti ringraziamenti esco, cerco dei mezzi e chiamo la Suora responsabile del Servizio Civile e le spiego la situazione. Lei mi comprende e mi dice "Va bene, allora dopo il lavoro a scuola non venire in Oratorio, vai là".
Al pomeriggio riattrverso la città e sono là, felicemente attivata.

La sera mi chiama lei e mi dice "L'altro giorno non riuscivo a leggere il tuo messaggio. Cosa c'era scritto?". Le spiego tutto, inizia a disperarsi, le dico di calmarsi, di chiamare le tutor, che una soluzione si trova, le dico quello che ho fatto io. Lei ha la macchina, farà sicuramente prima. Solo che il giorno dopo è già Mercoledì, è troppo tardi. Poi lei deve segnare più ore di me (che non ha veramente fatto!!!!!!!!!!!!!), e già a me avevano fatto storie perché superavo le 8 ore al giorno..
Poi la saluto. Mi sento un po' in colpa per non aver portato a firmare dalla tutor un foglio anche per lei, poi parlo con Michel e mi dice " Senti, tu per lei hai fatto più che la tutor. Ora deve fare la sua parte", o una cosa del genere. Mi dico "Giusto! Poteva interessarsi prima".
Il giorno dopo mi dice "Evita! Mi devi dare il tuo patto formativo da copiare, per fare prima. Me l'ha detto Michele (un altro tizio che doveva fare la firma per lei equivalente a quella della prof per me)" e io SCONCERTATA le dico "Ma se abbiamo fatto due cose diverse??" "Ma no, ma facciamo finta che siano le stesse, così è più veloce" Con quella sicurezza tipica delle facce di tolla.
Io penso "Minchia! Mi sono fatta lo sbatti e ora questa arriva e scopiazza". E vabbè!
Le detto le cose per telefono. La rassicuro ancora che ce la farà.
Alla fine gliel'hanno attivato, ma non tutte le ore, perché superava le 12 ore al giorno!
Allora per recuperare le ore perse e laurearsi ha convertito delle ore dell'altro tirocinio (che tra parentesi, anch'io ho fatto più di quanto non avessi indicato e non mi sembra giusto che lei abbia fatto la furba così. Avrebbe fatto comodo a tutti!!).
SEMPRE PIù SCONCERTATA mi metto l'animo in pace e parto per le vacanze.
Il mio lavoro l'ho fatto.

Al rientro, non riesco nemmeno a guardarla in faccia. Mi nausea e mi mette in imbarazzo. Riguardando indietro tutta la nostra relazione mi rendo conto solo ora che lei era quella che parlava, che se aprivo bocca riusciva a infilarsi nel discorso. Quella che ha sempre amato mettersi in mostra. Quella che non mi piaceva dall'inizio e che avevo rivalutato in virtù del fatto che credevo di avere un minimo di importanza per lei. Quanto ero stata cretina ad affezionarmi.
Già, perché in tutto questo lei non mi ha detto nemmeno Grazie, Evita!
No, per lei era scontato che io le dessi tutto, che le facessi trovare il lavoro pronto.
Poi ha anche smesso di cercarmi, di parlarmi.

Eh sì, che sono partita e ho cercato di rigenerarmi. Ma al mio ritorno eccola. Ogni tanto veniva a darmi un bacio, ma io ho sempre cercato di risponderle con uno sguardo duro, di essere fredda.
Odio questi baci di Giuda. Che ca**o mi vieni a baciare a fare, se poi mi ignori?? Boh!
Se mi chiedeva qualcosa rispondevo, ma non ero mai io ad andare da lei.
Da una parte rabbia e frustrazione, dall'altra pace per aver capito che persona non è e non voglio nella mia vita.
Era riuscita a parlarmi male di altri nostri compagni e io, per affetto, avevo anche preso delle posizioni. ma che stronza.
Ora arriva l'apice (nel prossimo post)!!

giovedì 8 gennaio 2009

Viaggio della speranza

Ciao!!!
Sto ascoltando mille canzoni di film Disney, e mi sto gasando di bruutto!!
Ora ho come sottofondo "L'amore è nell'aria stasera" del Re Leone. Ovviamente tutto su Youtube. Mi ha appena chiamata la Suora del Servizio Civile dicendomi che potevo stare a casa...YEAHH!
Forse perché ieri sono andata anche se non era il mio turno, e oggi vista la neve vuole farmi riposare. Boh..
A proposito di neve, per la serie "Le meravigliose sfighe di Evita", vi racconto di quando sono andata a Limoges, per Capodanno (storia molto vicina, quindi).

(Ora c'è "Il cerchio della vita")
Limoges è il capoluogo del Limosino, regione del centro-sud della Francia, celebre per le sue porcellane bellissime e per la vache molto buona e tenera.
Limoges è altresì la città d'origine del mio ragazzuolo (che ha vissuto lì dai 9 ai 20 anni), dove vive la sua famiglia, e dove io passo i miei capodanni (o capidanno??!) da qualche anno.
Ma...attenzione!attenzione!...quest'anno sono andata coi miei genitori! Tragica sventura, o memorabile evento? Questa era la domanda che mi ponevo prima di partire. Allora, se il buongiorno si vede dal mattino, il nostro viaggio è stato premonitore.
Partiamo verso le 8.40 del mattino da San Donato Milanese (cercatelo sulla cartina di Milano), navigatore preso in prestito alla mano (il nostro non aveva le strade di Francia), orario d'arrivo previsto dalla Stupida (soprannome del navigatore): 17.38.
Ovviamente senza contare le pause piscia/caffè/sigaretta/pranzo/mi sgranchisco le gambe.
La notte non ero riuscita a dormire, perché sapevo che avrei dovuto guidare pure io!!! Non guidavo da almeno un anno (a parte una fugace guida per Fidenza outlet)..pensate che angoscia.

Mi siedo a fianco a mio padre. Diciamo le nostre preghiere dei viaggiatori, e siamo in autostrada.
Fa freddo, il cielo è chiaro. Il viaggio è lungo già solo a pensarci.
Io cerco di non leggere, di non fare niente, per non stancare gli occhi.
I miei occhi si stancano molto facilmente.

("Il mondo è mio")

Finalmente arriviamo a Bardonecchia, siamo in montagna, intorno a noi c'è neve e aria tersa.
Arriviamo al Frejus..Facciamo il biglietto di andate e ritorno che costa 41 euro (sola andata: 30 euro!!!) e dura una settimana.
Già partono gli insulti per i pedaggi.

Intanto la Stupida diceva:
"Fra 70 km": COSAAA?? Cosa devo fare fra 70 kilometri??
"Fra 100 m, spostarsi a sinistra": per dire di non svoltare a destra!
"Bi.bibi.bibibi.bibibibibibibibi.": per dire che c'era un controllo sulla velocità.
Già a Torino non ne potevamo più!

("In fondo al mar")

Entriamo nel traforo: non finiva maaaaaaaaai!
Maaaaaaaaaaaaaaai!
Lungo, lungo, lunghissimo. E poi..la luce!! YEAHHHH!!! Allora siamo molto più vicini di prima! Ah!Ah!
Allora tra poco tocca a me guidare...brrrrr..rabbrividisco!
Nel frattempo, avendo fatto delle pause, la Stupida ci diceva: orario d'arrivo "18.18".
Vedo che c'è poco traffico, mi tranquillizzo e inizio a guidare. In fondo mio padre non poteva mica farsi 900 km da solo!! Inizio a guidare ed è tutto tranquillo! "Bibidi bobidi bu"!
Verso Lyone inizia il casino..macchine ovunque, camion che mi vogliono sorpassare. Mio padre mi fa scendere al volo e guida lui. Si è riposato due orette, perché nel mezzo c'è stato il pranzo.

Verso St. Etienne, rimaniamo fermi. Ci spostiamo di 20 m ogni venti minuti.
La stupida segna come orario d'arrivo le 20.00
La corsia a fianco alla nostra va ovviamente più veloce, ma se guardiamo lontano: TUTTA L'AUTOSTRADA è INTASATA!! Altro che New York!!
Allora mio padre tenta la mossa furba e si infila nel paese, chiediamo a un poliziotto e ci avviamo verso lidi sconosciuti..Intanto sono le 14..il tempo vola, siamo rimasti veramente un'ora in coda.
Iniziamo a salire su una collina, non capiamo più niente. Chiediamo ai passanti, ci mandano di nuovo in autostrada. Torniamo indietro, chiediamo di nuovo, proseguiamo per i paesi. Dopo un'oretta, arriviamo a un nuovo imbocco dell'autostrada. Finalmente è decongestionata.
Io sono convinta che nel frattempo saremmo arrivati là senza cambiare strada, ma sto zitta e me lo tengo per me. Ci pensa mia madre a lamentarsi.
Mai lamentarsi con chi guida da ore, dico io!!

Riprendiamo la strada, mio padre vuole guidare, perché vede che c'è traffico e la strada è pericolosa per me. Io mi riappacifico con me stessa e mi stendo a dormire.
Con un occhio.

Mia madre inizia a dire "Ma si paga sempre, ma quanti pedaggi".
La Stupida perde il segnale, non conosce altre vie che l'autostrada.
Iniziamo a insultarla "'sta stupida!'sta cretina!".
Inizia a farsi buio, ma sono solo le 16! Il cielo diventa così bianco da far paura. Noi, l'autostrada, campi infiniti e ghiacciati, e un cielo immenso e bianco. Non bianco come le pagine bianche, ma come l'aria piena di neve.
Era terrficante e desolante.
Per la strada quasi nessuno.

Inizia a nevicare. Il viaggio è già durato troppo. Vediamo finalmente la scritta Limoges. Vorremmo entrarci, ma la strada è stata chiusa al traffico. La stupida ci manda a una rotonda. Usciamo dal casello, pagando, facciamo la rotonda, rientriamo al casello, torniamo indietro dall'altro lato. Nevica così tanto che non si vede niente. Anche qui la strada è chiusa. C'è un vigile.
Chiediamo spiegazioni "L'autoroute est fermée, désolé." Ma come chiusa?? E noi, come facciamo. Gli dico che siamo partiti la mattina alle 8 da Milano, che dobbiamo arrivare a Limoges. Mi dice "C'est pas possible. La seule chose à faire est s'arreter et chercher un hotel"..Cosaaa? Un hotel dopo aver pagato mille pedaggi!! Ma se lo scorda.
E' notte, anche se non sono ancora le 17. Siamo costretti a uscire di nuovo al casello. Chiedo alla madame, che mi dice di andare a Limoges, per Pontgibeau. Iniziamo a seguire le indicazioni. Pontgibeaud non arriva mai, minchia. Sono nervosa, e stanca, ma me lo tengo per me per non infastidire mio padre. Mia madre si lagna.
Dopo un miliardo di kilometri, e dopo essermi consultata più volte con Michel per telefono, vediamo il cartello "Pontgibeau".
Non ha mai smesso di nevicare. Sembra che la neve di venga addosso. Che ti voglia prendere e rapire. E' ipnotica e spaventosa.
C'è una salita. E' ghiacciata, piena di neve ai bordi.
Mia madre insulta i francesi che non sanno pulire le strade. In Italia sarebbero già state pulite (dice lei).
Iniziamo a salire e la macchina slitta di un metro. Mio padre toglie l'ESP. La macchina gratta la terra e appena sfiora il ciglio innevato fa strani rumori.
Ogni tanto la Stupida dice "Impossibile trovare segnale GPS valido". Davanti a noi un'auto. Dietro pure.
Io mi sto davvero cagando addosso.
L'auto davanti a noi, appena può fa inversione a U e torna indietro. Mio padre fa lo stesso.
Basta. Quella notte non si va più a Limoges.

To be continued
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