giovedì 8 gennaio 2009

Viaggio della speranza

Ciao!!!
Sto ascoltando mille canzoni di film Disney, e mi sto gasando di bruutto!!
Ora ho come sottofondo "L'amore è nell'aria stasera" del Re Leone. Ovviamente tutto su Youtube. Mi ha appena chiamata la Suora del Servizio Civile dicendomi che potevo stare a casa...YEAHH!
Forse perché ieri sono andata anche se non era il mio turno, e oggi vista la neve vuole farmi riposare. Boh..
A proposito di neve, per la serie "Le meravigliose sfighe di Evita", vi racconto di quando sono andata a Limoges, per Capodanno (storia molto vicina, quindi).

(Ora c'è "Il cerchio della vita")
Limoges è il capoluogo del Limosino, regione del centro-sud della Francia, celebre per le sue porcellane bellissime e per la vache molto buona e tenera.
Limoges è altresì la città d'origine del mio ragazzuolo (che ha vissuto lì dai 9 ai 20 anni), dove vive la sua famiglia, e dove io passo i miei capodanni (o capidanno??!) da qualche anno.
Ma...attenzione!attenzione!...quest'anno sono andata coi miei genitori! Tragica sventura, o memorabile evento? Questa era la domanda che mi ponevo prima di partire. Allora, se il buongiorno si vede dal mattino, il nostro viaggio è stato premonitore.
Partiamo verso le 8.40 del mattino da San Donato Milanese (cercatelo sulla cartina di Milano), navigatore preso in prestito alla mano (il nostro non aveva le strade di Francia), orario d'arrivo previsto dalla Stupida (soprannome del navigatore): 17.38.
Ovviamente senza contare le pause piscia/caffè/sigaretta/pranzo/mi sgranchisco le gambe.
La notte non ero riuscita a dormire, perché sapevo che avrei dovuto guidare pure io!!! Non guidavo da almeno un anno (a parte una fugace guida per Fidenza outlet)..pensate che angoscia.

Mi siedo a fianco a mio padre. Diciamo le nostre preghiere dei viaggiatori, e siamo in autostrada.
Fa freddo, il cielo è chiaro. Il viaggio è lungo già solo a pensarci.
Io cerco di non leggere, di non fare niente, per non stancare gli occhi.
I miei occhi si stancano molto facilmente.

("Il mondo è mio")

Finalmente arriviamo a Bardonecchia, siamo in montagna, intorno a noi c'è neve e aria tersa.
Arriviamo al Frejus..Facciamo il biglietto di andate e ritorno che costa 41 euro (sola andata: 30 euro!!!) e dura una settimana.
Già partono gli insulti per i pedaggi.

Intanto la Stupida diceva:
"Fra 70 km": COSAAA?? Cosa devo fare fra 70 kilometri??
"Fra 100 m, spostarsi a sinistra": per dire di non svoltare a destra!
"Bi.bibi.bibibi.bibibibibibibibi.": per dire che c'era un controllo sulla velocità.
Già a Torino non ne potevamo più!

("In fondo al mar")

Entriamo nel traforo: non finiva maaaaaaaaai!
Maaaaaaaaaaaaaaai!
Lungo, lungo, lunghissimo. E poi..la luce!! YEAHHHH!!! Allora siamo molto più vicini di prima! Ah!Ah!
Allora tra poco tocca a me guidare...brrrrr..rabbrividisco!
Nel frattempo, avendo fatto delle pause, la Stupida ci diceva: orario d'arrivo "18.18".
Vedo che c'è poco traffico, mi tranquillizzo e inizio a guidare. In fondo mio padre non poteva mica farsi 900 km da solo!! Inizio a guidare ed è tutto tranquillo! "Bibidi bobidi bu"!
Verso Lyone inizia il casino..macchine ovunque, camion che mi vogliono sorpassare. Mio padre mi fa scendere al volo e guida lui. Si è riposato due orette, perché nel mezzo c'è stato il pranzo.

Verso St. Etienne, rimaniamo fermi. Ci spostiamo di 20 m ogni venti minuti.
La stupida segna come orario d'arrivo le 20.00
La corsia a fianco alla nostra va ovviamente più veloce, ma se guardiamo lontano: TUTTA L'AUTOSTRADA è INTASATA!! Altro che New York!!
Allora mio padre tenta la mossa furba e si infila nel paese, chiediamo a un poliziotto e ci avviamo verso lidi sconosciuti..Intanto sono le 14..il tempo vola, siamo rimasti veramente un'ora in coda.
Iniziamo a salire su una collina, non capiamo più niente. Chiediamo ai passanti, ci mandano di nuovo in autostrada. Torniamo indietro, chiediamo di nuovo, proseguiamo per i paesi. Dopo un'oretta, arriviamo a un nuovo imbocco dell'autostrada. Finalmente è decongestionata.
Io sono convinta che nel frattempo saremmo arrivati là senza cambiare strada, ma sto zitta e me lo tengo per me. Ci pensa mia madre a lamentarsi.
Mai lamentarsi con chi guida da ore, dico io!!

Riprendiamo la strada, mio padre vuole guidare, perché vede che c'è traffico e la strada è pericolosa per me. Io mi riappacifico con me stessa e mi stendo a dormire.
Con un occhio.

Mia madre inizia a dire "Ma si paga sempre, ma quanti pedaggi".
La Stupida perde il segnale, non conosce altre vie che l'autostrada.
Iniziamo a insultarla "'sta stupida!'sta cretina!".
Inizia a farsi buio, ma sono solo le 16! Il cielo diventa così bianco da far paura. Noi, l'autostrada, campi infiniti e ghiacciati, e un cielo immenso e bianco. Non bianco come le pagine bianche, ma come l'aria piena di neve.
Era terrficante e desolante.
Per la strada quasi nessuno.

Inizia a nevicare. Il viaggio è già durato troppo. Vediamo finalmente la scritta Limoges. Vorremmo entrarci, ma la strada è stata chiusa al traffico. La stupida ci manda a una rotonda. Usciamo dal casello, pagando, facciamo la rotonda, rientriamo al casello, torniamo indietro dall'altro lato. Nevica così tanto che non si vede niente. Anche qui la strada è chiusa. C'è un vigile.
Chiediamo spiegazioni "L'autoroute est fermée, désolé." Ma come chiusa?? E noi, come facciamo. Gli dico che siamo partiti la mattina alle 8 da Milano, che dobbiamo arrivare a Limoges. Mi dice "C'est pas possible. La seule chose à faire est s'arreter et chercher un hotel"..Cosaaa? Un hotel dopo aver pagato mille pedaggi!! Ma se lo scorda.
E' notte, anche se non sono ancora le 17. Siamo costretti a uscire di nuovo al casello. Chiedo alla madame, che mi dice di andare a Limoges, per Pontgibeau. Iniziamo a seguire le indicazioni. Pontgibeaud non arriva mai, minchia. Sono nervosa, e stanca, ma me lo tengo per me per non infastidire mio padre. Mia madre si lagna.
Dopo un miliardo di kilometri, e dopo essermi consultata più volte con Michel per telefono, vediamo il cartello "Pontgibeau".
Non ha mai smesso di nevicare. Sembra che la neve di venga addosso. Che ti voglia prendere e rapire. E' ipnotica e spaventosa.
C'è una salita. E' ghiacciata, piena di neve ai bordi.
Mia madre insulta i francesi che non sanno pulire le strade. In Italia sarebbero già state pulite (dice lei).
Iniziamo a salire e la macchina slitta di un metro. Mio padre toglie l'ESP. La macchina gratta la terra e appena sfiora il ciglio innevato fa strani rumori.
Ogni tanto la Stupida dice "Impossibile trovare segnale GPS valido". Davanti a noi un'auto. Dietro pure.
Io mi sto davvero cagando addosso.
L'auto davanti a noi, appena può fa inversione a U e torna indietro. Mio padre fa lo stesso.
Basta. Quella notte non si va più a Limoges.

To be continued
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