domenica 5 settembre 2010

Nihon guide: prima parte.

Non è che abbia preparato vagamente quello che devo dirvi, quindi andrò veramente a braccio, cercando di tenere un ordine logico nello sparare indicazioni!
1.
Come già anticipato (ma mai è abbastanza) in Giappone nessuno parla Inglese, quindi non contate su quello per vivere. Né informazioni, né aiuto dai passanti, né menu, né film (ma l'uccello francese dice che sto esagerando con quest'ultima cosa), né istruzioni. Mettetevi il cuore in pace! O andate in Giappone con qualcuno che parla Giappo, o vi armate di tanta tanta pazienza e ironia, una buona guida (questa per esempio..non va bene) e andate un po' allo sbaraglio, nonché a casaccio.

2.
Per i non giapponesi c'è una cosa fantastica: il Japan Rail Pass! Si tratta di un abbonamento del treno, che dovete fare qua in Italia, presso agenzie di viaggi . Si spende circa 400 euro (per 14 giorni, ma ci sono anche altri tagli), ma poi potete prendere tutti i treni della Japan Rail (compagnia di bandiera! Ahahah!), senza pagare la commissione sulla prenotazione del posto, senza stress da biglietto e risparmiando tanti tanti soldi per viaggiare. Se voleste pagare i singoli treni (nonostante io vi abbia avvertito) preparate una fraccata di soldi perché i prezzi sono moolto alti per i singoli biglietti (anche 150/200 euro).

3.
La valuta è lo Yen:

Il simbolo è il secondo più grosso nell'immagine, quella specie di cancello, perciò se siete in giro è vedete quel segno lì, vi stanno indicando dei prezzi. 100 yen sono circa 1 euro, un po' meno in realtà.

4.
I treni sono strafichissimi!!!!!!!!!!! Innanzitutto non sono mai in ritardo.



Dopo aver fatto un minuto di silenzio per questa splendida notizia, andiamo avanti con le meraviglie dei treni.
Sono puliti.

Un altro minuto di silenzio.
Alla fine dei viaggi sale una squadra di pulitori, circa quattro in ogni vagone e lava e disinfetta tutto (proprio come da noi!). Poi prendono i sedili e li girano tutti verso la testa del treno!! Sì! Ogni coppia di sedili ha un pedale che permette di farli ruotare su un perno centrale e far cambiare loro orientamento. Quindi se viaggiate in quattro, potete girarne due in modo da guardarvi in faccia. Altrimenti guarderete tutti verso la destinazione del treno.
Il coprisedile per la testa è bianco e facilmente sostituibile, si vede proprio che è lavato, ti viene naturale poggiarci la testa! E puoi mangiare sul treno senza la sensazione di vomito che c'è da noi. Difatti tutti mangiano sul treno, fanno spuntini, bevono, ect. Sugli shinkansen c'è una signora che passa col carrelo delle bevande/cibarie, vestita col grembiulino bianco e un vestitino blu, gentile e sorridente. Passa tante volte, non la devi inseguire se vuoi qualcosa. Il capotreno annuncia le fermate e il microfono funziona. C'è anche uno schermo che annuncia le fermate (anche in Inglese!) e altre notizie. Sui treni c'è un comparto per le macchinette delle bibite!!I bagni sono tanti.
5.
La macchinette!
In Giap ci sono macchinette ovunque. Per strada. Al mercato. Sul treno. Nelle isole più remote. Nei santuari. Le bevande hanno anche dei nomi assurdi e vagamente sconci: Pokary Sweat. Calpiss. Fire Sugo. Ovviamente i prezzi cambiano da macchinetta a macchinetta. Diciamo dai 100 ai 150 ¥ per le lattine. Ci sono le macchinette per le bibite fredde (e sono fredde!) e per le calde. Poi qualche zuppa industriale. Diventerete presto schiavi delle macchinette. L'acqua del rubinetto non è tanto buona. Voi avrete tanta sete (perché sarete andati a Luglio, dimenticandovi del consiglio che vi sto per dare: non andate d'Estate!), e spenderete ogni giorno 400 ¥ in bottigliette! Sì, lo so, per vedere questa foto da me scattata bisogna girare la testa. Va bene, fatelo, ma non ringraziatemi.
6.
Nei negozi.
Ovunque ci sia un cliente, il giapponese diventa servitore. Il cliente ha sempre ragione. Il cliente è onorevole. Il cliente è signore e padrone. "Il cliente è dio" (o kyakusama-kamisama). Il cliente può scorreggiare e verrà comunque venerato. Quando si entra in un negozio/ ristorante/attività commerciale di ogni tipo, scatta un coro di "Ohayo gosaimas- Ohayo gosaimas - Ohayogosaimas" che corrisponde a Good Morning (in realtà vuol dire "è presto"). Tutti i camerieri o commessi urlano come scimmie. Magari non ti guardano neanche in faccia, ma ti devono gridare questa tiritera. Quando chiedi un'informazione, anche se ti rispondono subito, ti dicono "Scusi se l'ho fatta aspettare così tanto" (ah!ah! Mi fa ridere se penso ai commessi in Italia, che magari ti mollano lì per dieci minuti e poi tornano tutti scazzati senza risposte né scuse!!). Quando esci dal negozio urlano "Arigato gosaimasta" mille volte. Insomma, il rapporto cliente-negoziante è molto formale, molto falso e impostato, la gentilezza non è altro che riverenza, soprattutto nei grandi negozi. Dopo un po' ciò può stufare. Preferiresti un bel "Vaffanc..o", ma con un vero sorriso. Comunque ti crea anche una certa assuefazione, tanto che se un giorno una scimmia-negoziante non ti saluta dicendo ohayo gosaimas, ci rimani male, disappointed!
Sempre per parlare di negozi, è pieno di ragazzi che regalano gadget, tipo i nostri promoter (professione che anch'io ho ricoperto con successo), ma in quantità impressionante. Ad ogni testata di gondola c'è un ragazzino che urla e ti lascia un fazzoletto.
Il freddo nei negozi è estremo. Una volta ne abbiamo trovato uno così freddo (era un grande magazzino di elettronica) che faceva freddo sul marciapiede di fronte alla loro porta di ingresso!
Il casino è totale. Apparecchietti che fanno suoni elettronici e metallici. Gente che urla. Schermi che parlano. Uff, che stress uditivo.
Almeno, nei bar o ristoranti quest'ultima nota sgradevole non c'è. Se cercate prodotti di elettronica/informatica, siete nel paese giusto. Anzi, vi perderete come in paradiso. Anche le librerie sono belle, ma voi non capirete un' acca. Se siete fan dei manga o ex fan (come me) godrete, pur non capendo un cacchio di quello che c'è scritto. Se cercate souvenir, cibo, oggeti da decoro, non avete che da mettervi in fila! C'è di tutto, ma qua i prezzi si alzano, mi spiace. Artigianato tipico anche ce n'è, ma dubito che comprerete pezzi troppo voluminosi. Al massimo un set da sake, o da tè, spendendo comunque tanto.

Per il momento è tutto.
Mi preparo a scrivere altri post con tante info. Aspettatevi racconti su cibo, paesaggi, terme, Kyoto, santuari. Ma se volete chiedere qualcosa fate pure. Ciaoo Buona serata e scusate la serietà di questo post.

Guida al Nihon: premessa

Come vi promisi, ho in mente una bella guida di viaggio per il Giappone. Scusate se ho impiegato tanto tempo, ma ho avuto problemi coi pc. Prima di darvi qualche consiglio per la vacanza, vi racconto un po' dove sono stata io e le mie "condizioni di partenza". Io e il mio neo marito da quattro giorni siamo partiti il 14 Luglio
con un bel volo Torino Caselle-Paris CdG-Tokyo, e siamo tornati a casa con lo stesso percorso (ma al contrario!) il 31 Luglio. Il Giappone è parecchio distante, ma ci sono solo sette ore di decalage orario, perché l'hanno messo nel fuso orario di quelli a fianco! Si tratta di un grande arcipelago, la cui isola più grande è Honshu, più o meno alla stessa distanza dall'Equatore dell'Italia, ma con la punta un po' più giù (è parecchio allungato). È un territorio ricco di vulcani e di zone termali, nonché di terremoti (ma questo, chi non lo sa?). I Giapponesi sono come noi, ma un po' più bassi, molto più magri, vagamenti più gialli, e assomigliano un po' a dei babbuini (io ho una teoria per cui ogni popolo ha la sua scimmia di riferimento). In Giappone si parla Giapponese, si scrive in caratteri grafici non latini (loro usano Hiragana, Katakana, Kanji). Michel (sempre mio marito) ha vissuto in Giappone quasi quattro anni e parla Giapponese. I Giapponesi non parlano Italiano (né altre lingue, rassegnatevi). Penso che come premessa sia sufficiente!!!! Ecco una bella cartina del giap, con evidenziati i luoghi in cui siamo stati: Dove vedete scritto KO, è perché ho miseramente fallito il tentativo di usare Paint per scrivere il nome di una città che mancava, ovvero Kobe.
Segue..

giovedì 29 luglio 2010

Nihon

Ciao!
Un saluto veloce..dal Giappone!
Lo so, è da un po' che non scrivo, che non leggo, che non saluto, ma mi dovevo sposare e avevo parecchi grilli per la testa. Ora sono in viaggio di nozze, ma dopodomani torno e vi faccio una mini-guida sulla vacanza sicura in Giappone!

Baciii

lunedì 1 marzo 2010

La sogliola d'oro

A Natale ho ricevuto un fantastico dono: l'abbonamento annuale a Donna Moderna Pocket (giornale che fino a tre mesi fa ravanavo dal cestino della carta usata nell'androne del palazzo)!
Ebbene, vi è in questo settimanale una rubrica di cucina, che io leggo con passione. Circa 3 settimane fa le ricette erano tutte zuppe di pesce. Io penso: voglio farlo!. Io dico: Amore quando torni a casa passa in pescheria e compra o branzino o gallinella o gamberoni.
Alle 19.00 circa mi chiama e mi dice: C'è solo la sogliola! E io dico: E vabbè! Prendi quella.

Attenzione! Non era andato in una pescheria qualunque, bensì allo SCOGLIO (via Madama Cristina), rinomata e chic!
Perché?, direte voi. Risposta: era di strada.

Torna a casa, con una bella bustina. La apro e che ti vedo? Una bella sogliolona intera (non il filetto!), profumata e lucente. Esclamo gioiosa "wow! Ma non è un filetto, è intera!" "Eccerto! Mica cotica! Sai quanto costava? Spara, dai!" "Ma..non so.. 13 euro al kilo??" "Un po' di più" "16?" "Un po' di più" "20?" "un po' di più" "30?" "un po' di più!" "40?" "sal, sali" "50?" "sali" "60??" "Sì"..
"Minchiaaa! E questo pesce quanto l'hai pagato?" "25 euro".
400 grammi di sogliola, 25 euro.

Siamo morti di fame! Io, pur di non sprecare niente, ho infilato in bocca anche le uova (che ho trovato nascoste tra le carni bianche), ma le ho sputate perché erano disgustose.
Ma è mai possibile spendere così tanto per mangiare così poco? Mado', siamo veramente rimasti a bocca asciutta!

"Amore, ma perché quando ti ha detto il prezzo tu non hai risposto SE LO TENGA ?" "Ma chérie, non volevo deluderti".
Conclusione: non andate mai allo Scoglio, sono dei ladri pazzeschi (ovviamente se qualcuno volesse replicare può farlo!).
Meglio una sogliola domani, che una sogliola d'oro oggi.

giovedì 4 febbraio 2010

Orgoglio. Un piccolo amore.

Ti prego, non scordarti mai di me, di quello che è stato, di com'ero e di com'eri. Perché io non mi scorderò mai di te.
Quando sarò vecchia e felice, con la mia famiglia e i miei nipoti, custodirò in me una piccola perla: il ricordo dei giorni passati. Saremo distanti, spero che sarai felice anche tu, saremo con altri, ma non dimenticarmi.
Insieme non saremmo sopravvissuti, eravamo troppo simili e non lo sapevo. Eravamo fragili. Avevi paura. Insieme non siamo mai stati. Ma ci siamo stati vicini. E questo vale più di una banale storia d'amore.
Per questo, dimmi che valgo ancora qualcosa per te.
Dimmi che non mi scorderai mai.
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