sabato 27 luglio 2013

Cadute di stile.

Ora che fa un caldo bestia, vi racconto di un avvenimento che risale al 1 Dicembre 2009, così la strategia psicologica ci rinfrescherà tutti.

Parental advisory:
ogni parola scritta oggi non verrà controllata. Rischio di errori. Rischio di sgrammaticature. Rischio di scioglimento del cervello.

Non ho mai detto di quando leftai l'home in cui vivevo con le mie kolokataires (co-inquiline), ma vado subito a colmare questo assurdo vuoto.
Mi piacque molto abitare con esse, ma siccome Michel mi aveva già chiesta in moglie, e il grande evento era non lontano nel tempo, e posto che praticamente il 95% delle mie cose era già da lui, che dormivo metà della settimana là, e che in casa con le ragazze stavo davvero poco..insomma: decisi di trasferirmi.
Non avendo molte cose mie (libri, più che altro), ci misi relativamente poco a inscatolare tutto. Alcuni oggetti iniziai a portarli in autobus, le sere precedenti.
Ma il grosso decidemmo di trasferirlo con un camioncino del car-sharing il primo di Dicembre (e perché? Credo che fosse di venerdì).
Passai il pomeriggio a pulire la mia stanza (ebbene sì, sono una sporcacciona) e riordinare, avendo l'accortezza di mettere in una scatola (FATE ATTENZIONE!) tutti gli oggetti che dovevo buttare.
Poi, presa dall'entusiasmo comprai un paccone di patatine per FESTEGGIARE con le mie coinquiline, una volta terminato il trasloco.
Arrivata la sera, ci mettemmo a smontare l'unico grosso mobile che avevo, e a caricarlo sul furgoncino, con l'aiuto delle ragazze con rispettivi fidanzati.
"Ehiii, si parteee!", sfrecciando felice sulle strade di una Torino silenziosa e fredda.
"Ciaooo, a dopoo!", pensando alle patatine e alla Fiesta (intesa come festa).

Una volta nel palazzo di Michel, iniziammo a fare su e giù per portare tutto. Dopo un lungo lavoro (terzo piano senza ascensore, di un palazzo in cui ogni piano è alto tre metri), potevamo finalmente dirci soddisfatti (del casino creato in casa sua!).
Presi le mie patatine, Michel intanto era andato a riposizionare l'auto, chiusi la porta col bel mazzo di chiavi, mi precipitai per le scale, e..insaccai il piede sinistro nel jeans a zampa.
Il piede si piegò a novanta gradi verso l'interno e tutti i legamenti cedettero.
Io caddi come un sacco informe qualche gradino più in basso, piombando contro la porta del vicino di sotto.
Provai a bussare (al campanello non ci arrivavo), ma nessun'anima pia mi sentì.
Piangendo chiamai Michel, che chiamò l'ambulanza, che mi portò al CTO (centro traumatologico torinese) (la sigla non corrisponde?ah be'!), e lì passai la mia serata di Fiesta.
Per non spaventare nessuno mandai un sms alle ragazze dicendo che non tornavo più a casa (loro).
Il pronto soccorso, purtroppo, è un luogo di ritiro spirituale, visti i tempi per le visite/medicazioni che hanno, quindi mi venne una certa fame (caduta: 19.00 circa).
Cosa mangiai? Il pacchetto di patatine. 
Piangendo di dolore (e giuro che è stato il dolore peggiore della mia vita. Il parto non fa così male).

Il giorno dopo, quando le coinquiline vennero a sapere, mi rimproverarono di non averle avvisate (siccome nel frattempo si erano un po' offese), e una delle due venne a portarmi..LA SCATOLA CON LE COSE DA BUTTARE!
Che ovviamente è ancora là, sull'armadio. Non ho il coraggio di aprirla!

La lezione di oggi è:
-mai jeans a zampa che superino la caviglia.
-mai traslochi fai-da-me
-mai lasciarsi dietro oggetti da buttare: gettarli subito, punto e basta!
-mai dire gatto, se non ce l'hai nel sacco.

E i vostri traslochi?

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