venerdì 7 febbraio 2014

Una serie di prevedibili lavori: baby-sitter

Nel 2006,
quando a Ottobre mi trasferii a Torino, l'elegante Torino, la bella Torino, la nobile Torino, mi aspettavo soddisfazioni in ogni campo: lavoro, amore, soldi, e tutte le altre sciocchezze che millantano gli oroscopi (di cui, vi rassicuro, non sono assolutamente seguace). Grandi aspettative soprattutto sul trovare un lavoro.
Perché?
Perché ero giovane e credulona.
Perché ero fresca di laurea e di scuola di teatro.
Perché l'amore è cieco..e a volte ti acceca un po'!
Perché non avevo ancora capito che il mondo appartiene a categorie non protette di cui non faccio parte (ruffiani, leccac*o, ricchi per nascita,..). Ok, quest'ultimo pensiero non è davvero ciò che credo, ma è piuttosto ciò che crebbi per parecchi mesi, dopo essermi trasferita nella bella, elegante e nobile Torino.
E dopo aver svolto..
UNA SERIE DI IM-PREVEDIBILI LAVORI

Il primo lavoro di cui vi narro è un classico della bella gioventù spensierata: la baby-sitter. A Torino detta "Tata", con forti anticipazioni sui posteriori successi televisivi di una certa trasmissione.
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