giovedì 26 settembre 2013

Nessuno ti ha fatto il terzo grado!

Gentilissima,
se hai un locale aperto a pranzo, in un quartiere molto vivo della città, e se hai a tua disposizione  un seggiolone dell'Ikea (quelli senza il tavolino davanti, in cui il bambino è a contatto con la tavola e ciò che vi è posato sopra) per i bimbi piccoli, ecco qualche consiglio NEL CASO una famiglia con un bimbo DI NOVE MESI venisse a mangiare:

  1. Non apparecchiare il posto del seggiolone con forchettina di metallo, sopra una tovaglietta di carta! Il bambino potrebbe tirarla , prenderla e cecarsi un occhio. Ma le mamme sono sompre attente e tolgono subito tutto.
  2. Non posare sulla tovaglietta di carta un bicchiere di VETRO: ripetiamo che il bambino tira la carta, e rischia di lanciarsi addosso involontariamente il vetro. Anche qui, la prontezza della madre viene in soccorso.
  3. Se la madre dovesse chiedere una tisana e una fetta di torta a fine pranzo (il padre è appena uscito per tornare in ufficio), non portare la tisana con l'acqua di bollitore a PORTATA DI MANO della bambina, ma mettila PIUTTOSTO davanti alla madre (si suppone che chi ordina una tisana la voglia bere): ripetiamo che ai bambini piace tirare le cose. 
  4. Se nella tazza di acqua calda c'è un filtro in metallo che spunta, probabilmente al bambino di NOVE mesi verrà voglia di toccarlo. Quindi non posare la tazza davanti al bambino, o si rovescerà l'acqua a CENTO GRADI addosso in un battibaleno. 
  5. Se mai il bambino dovesse urlare, siccome hai appena servito la tisana, sei ancora lì. Dunque, estrai pure il bambino dal seggiolone, ma poi mettilo subito nelle braccia della madre.
  6. Va bene togliere il pantalone caldo dal bambino, ma non aspettare che ti venga detto di metterlo sotto l'acqua, mentre GRIDA, URLA, PIANGE disperatamente. E ripetiamo di aiutare, ma dando il bambino alla mamma.
  7. Se la mamma sta tenendo il bimbo sotto l'acqua fresca, non ordinare ai clienti del tavolo accanto di aprire il fasciatoio (un tavolo ribaltabile) per mettere un unguento per le ustioni da cucina.
  8. Se il bambino, una volta alzata la maglietta, ha delle bolle piene di pus e la pelle intorno è saltata, e nel contempo il bambino non smette di gridare di dolore, contorcendosi, non insistere col tuo unguento da cucina! Soprattutto se la madre esprime dubbi sulla possibilità di mettere un prodotto destinato agli adulti sulla pelle di un neonato, nonché sulla pelle con escoriazioni.
  9. Se si chiama il 118 per chiedere consiglio, e viene inviata un'ambulanza e si dice di tenere il bimbo sotto l'acqua fresca (e MAI unguenti sulle ustioni), non insistere che "piange perché l'acqua è fredda, tutti i bambini piangono con l'acqua fredda, anche io ho dei figli!".
  10. Se la madre prova a consolare il figlio cercando di allattarlo, ma questi non riesce ad attaccarsi al seno perché URLA DI DOLORE, non dire "forse piange perché ha fame".
  11. Se, nel frattempo, la madre ha chiamato il padre farfugliando disperata "torna subito qui, dobbiamo andare in ospedale", al suo arrivo e alla sua richiesta di pagare il conto, rispondi "Non importa", dai!
  12. Se mentre finalmente arriva l'autoambulanza (e i vicini di tavolo gentilissimi tornano anche loro in ufficio) vedi che il bimbo continua a piangere ininterrottamente, non dire "e, ma quando sono così piccoli fanno tenerezza".
  13. Mentre il padre corre a prendere gli autobus per andare in Ospedale e la madre sale sull'ambulanza con la bambina, NON EVITARE di renderti disponibile, di dire "io sono x, chiamatemi pure".
  14. Se poco dopo arrivano al tuo locale le autorità (inviate dal 118), quando i genitori sono già lontani e gli unici testimoni che hanno visto tutto sono usciti, non raccontare che "sono dei clienti abituali, delle bravissime persone" e che "la bambina è sfuggita al loro controllo" (l'autorità competente deve metterlo per iscritto).
  15. Tutti i locali sono obbligati ad avere un'assicurazione contro questo tipo di incidenti, quindi non temere. Non fare in modo che sembri che i genitori siano degli incapaci distratti, quando sei tu che hai ustionato il loro bimbo. Non raccontare bugie agli Ufficiale. Non dire che i clienti al tavolo in fondo hanno visto la scena. 
Perché se fai una sola di queste cose, forse hai le farfalle nel cuore. 
Se ne fai due, sei una persona gentile e onesta.
Se ne fai tre, sei un'amica fidata e una cuoca prelibata.
Se ne fai quattro, ti vogliamo tutti tanto bene.

Ma se le fai tutte, nessuno, nessuno, nessuno ti avrà fatto il terzo grado, ma tu hai fatto un'ustione di secondo grado al bambino.
E avrai creato incubi notturni e diurni negli occhi della madre.

Allora, se e solo se, dovesse arrivare un bambino piccolo nel tuo locale..ascolta i miei consigli, ti prego.
Perché ogni figlio è mio figlio.

6 commenti:

Chemmi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Chemmi ha detto...

Se esistesse davvero una persona in grado di provocare un incidente del genere, meriterebbe denuncia e psichiatra.

E io non sarei così buona da non augurare nulla di male(se tutto questo fosse vero...)a una cretina di quel tipo.

Baci

aidi1983 ha detto...

ma questo locale ha un nome? così, giusto per spargere la voce ed evitarlo a vita.

Anonimo ha detto...

Evita!
Compliementi per il blog! E' scritto benissimo e i tuoi racconti sono coinvolgenti. Grazie alle tue parole riesco ad immaginarti nella tua nuova Vita, di mamma e di moglie, che è lontanissima da come ti ricordo io!
Un abbraccio:) Ti seguirò!
Anouchka

ale ha detto...

e io sono senza parole! ca...pperi! che deficccciente!

evita*°** ha detto...

Scusate se rispondo così tardi!
Purtroppo, una tizia del genere non è né pazza, né deficiente, visto che in pochi momenti ha capito che doveva pararsi il c.. (mentre la madre del bambino era concentrata..sul bambino!).

Non pensiamoci più, va'!


Per Anouchka:
grazie di essere qui! Partecipa anche al mio gioco sui luoghi del cuore!

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