sabato 25 ottobre 2008

New York: part two

Oggi sono a casa, a San Donato. Sono tornata con tanta voglia di fare e di vedere, soprattutto i miei amici, ma non ho visto nessuno e sono in casa, il sabato sera a scrivere sul blog..maledetto denaro.
Almeno ieri sera ho visto Ivan, che mi ha rallegrata di brutto!!

Continuo il mio racconto di New York!
Cercherò di non essere troppo meticolosa come al mio solito, tanto non potrò mai dire tuttooooooo..........................................................................................................
Bene, dunque il primo giorno, dopo aver fatto un lunghissimo percorso con mezzi vari (airbus, underground, train and taxi!), giungemmo al fin alla casa dei signori.
Questi due sono una coppia che lavora all'ONU!! Lei è Rumena, lui è belga, sulla cinquantina da quanto ho capito. Non essendo a New York, ci avevano lasciato le chiavi da un'amica, quasi una vicina. Ovviamente l'amica non l'abbiamo manco vista. Le chiavi erano in una busta bianca lasciata al custode del palazzo (un mega edificio a forma di gabbiano, facente parte di un complesso di tre palazzi identici). Abbiamo subito notato sulla busta strani messaggi non indirizzati a noi, ma tanto eravamo stanchi, tanto poteva essere qualunque cosa, che non abbiamo cercato di decifrare.
Ora, considerate che noi, arrivati lì verso le 17.30, eravamo distrutti..per il volo (non so se avete mai fatto 13 ore d'aereo..la gola si secca, non riesci a dormire, ti drogano di film!!!), perché ci eravamo svegliati alle 4.30, andando a letto tardi, e soprattutto stanchi perché per noi erano le 23.30!!!!!
Allora Michel mi ha trattenuta dal mangiare finche non fossero almeno le 19 ora locale (anzi dovrei dire le 7p.m.). Abbiamo mangiato un'insalata di pollo che Michel ha preso in un supermercato lì vicino. Mi ricordo che mentre lo aspettavo mi sono addormentata. Poi in stato catatonico mi sono alzata solo per mangiare. Lui cercava di farmi stare sveglia almeno fino alle 10, ma mi sa che sono crollata sul letto alle 9.30 più o meno. Ma comunque per il mio corpo erano le 3.30 del mattino!!!!!!!!!!
Io di solito mi sveglio per il minimo rumore.
Ebbene, quella notte non ho sentito niente...Quando alle 6.00 (per me era mezzogiorno) la luce del sole mi ha colpito in faccia, ho aperto gli occhi e Michel mi ha detto: "Non spaventarti. Ci sono due persone di là!".
Eh??!!
Flash back:
prima di partire la Signora ci ha detto che fino al 7 ci sarebbe stata una coppia di loro amici, poi sarebbe passata la donna delle pulizie a lavare tutto e poi avremmo avuto le chiavi dalla vicina.
Solo che la signora aveva capito che il 7 i suoi amici sarebbero ripartiti, invece per loro il sette era incluso! Perciò sapendo che arrivavamo noi avevano lasciato le chiavi alla vicina ed erano andati a farsi un giro a Manhattan.
Poi la sera, tornando, contavano di trovarci svegli e farsi aprire la porta.
Solo che noi eravamo a pezzi e non abbiamo sentito nulla. O meglio, Michel ha sentito solo dopo un'ora (a loro detta), quindi loro hanno aspettato sotto il portone da mezzanotte passata per un'ora! Poi Michel li ha fatti salire e sono andati in un'altra stanzaa dormire su un letto gonfiabile!

Flash forward:
la mattina per non svegliarli, ma sapendo che avevano bisogno delle chiavi per uscire, siamo usciti presto verso le 7.00, tanto eravamo sveglissimi, a fare colazione da Dunkin donuts, una catena americana dove il caffé e addirittura il tè fanno cagare, ma ci sono ciambelline e dolcetti e soprattutto il white egg (ma questa è un'altra bellisssima storia). Visitate dunkindonuts.com ma se lo fate, sappiate che io tifo per sturbucks!
Tornati a casa verso le 10.00, abbiamo chiacchierato con loro, i rumeni. Erano molto simpatici: Oana e Marius. Ci hanno anche invitato da loro in Romania!
Grazie a loro abbiamo scoperto un po' di segreti della casa: le lenzuola e gli asciugamani, la cameriera, lavare la biancheria. Poi li abbiamo accompagnati in centro, così ci hanno fatto vedere che percorso facevano loro.
Ve li mostro in una foto in underground.


Infine loro sono partiti per le cascate del Niagara.
E' stato bello, però, dopo il primo impatto con un Inglese incomprensibile, storpiato e masticato come una cicca sputata, parlare con qualcuno che pronunciava male, ma con un accento più simile al mio. Anche loro erano relieved!

I primi due giorni, l'effetto del jet lag è stato pesantissimo: nel pomeriggio camminavo come uno zombie, dormivo veramente in piedi. Poi pian piano mi sono abituata. Stando due settimane ho avuto modo di ambientarmi.
Per descrivervi meglio il viaggio, penso che non userò più il metodo del racconto, ma sarò un po' più schematica, così non vi annoierò.
Ho deciso che mi farò aiutare dalle foto.

A New York tutto è grande, varipinto e misto.
A Greenwich village, un posto pieno di Università a Manhattan:


Autobus universitario


Facoltà di Economia.
Ma c'erano anche le altre facoltà e l'istituto di cultura ebraica. Non ho mai visto così tanti ebrei tutti insieme! Con le loro coppoline (scusate, non ricordo come si chiamano. Se qualcuno lo sa, me lo dice?)

Ma ci sono anche cose buffe e bizzarre, come queste:










Ma il casino delle automobili è infernale. Non hanno un motore normale, sono potentissime! E poi, vi assicuro che non c'è una FIAT! Ho cercato ovunque, ma non ce n'è!













Sopracciglieria!!
Mitico!

New York ingloba di tutto, ma davvero. Però la gentilezza delle persone è una delle cose che mi resterà di più nel cuore.
Ovviamente per non tediarvi vi aspetto nella prossima puntata!
Perché il Guggenheim è stato una delusione??
Come abbiamo conosciuto una coppia italo-catalana? Com'era il New Amsterdam? E Mary Poppins?

Questi e altri arcani verranno svelati (forse). Ma soprattutto spero di riuscire a farvi passare almeno un po' del mio amore per questa città.
Magari sarebbe meglio se mi faceste delle domande.
Un abbraccio a tutti, belli e brutti!

p.s.: provo anche ad aggiungere foto all'altro post!!

giovedì 16 ottobre 2008

Intermezzo: premi (attenzione!!sotto c'è un altro post nuovo!)

Con mio stupore, mentre ero a New York, ho ricevuto dei premi bloggari.
Sono questi
Ho ricevuto questo premio oggi ,il premio Arte Ponto Vida ,un premio di qualità di Punto d'Arte della Vita,nato per onorare e riconoscere il lavoro dei bloggers i cui blogs motivano la "terapia dell'arte".
Le regole da seguire sono le seguenti:
*Indicare da chi si è ricevuto il premio;
*Dire perchè si è deciso di creare il proprio blog;
*Dire qual'è la propria arte preferita;
*Onorare 13 blogs amici.
Ho ricevuto il premio da cogito ergo sum (Giov@). Ho creato il blog per salvare il mondo dai miei errori!
La mia arte preferita, come tutti i lettori attenti sanno, è il teatro! Dopodiche, amo la letteratura e il cinema, oltre che le arti visive e infine la danza. Non ho nominato la musica! Ok, sono tutte al secondo posto, dopo il teatro, che d'altronde le ingloba.
Lascio il premio a questi blog:
through the looking glass (illustrazione)
p come poesia (poesia)
raggio di luce (poeticità)
dubbafetta (poeticità e fotografia)
laura pozzi (scrittura)
e non mi ripeto con Giova!
Premio Blog Vitaminico A.C.E.
ACE blog vitaminico
Un premio da parte di Luce (il link è nella zona dei link!!)
premio ideato dal blog di Moka, Life is Miao http://www.animafelina.com/
"Blog vitaminico a.c.e." è una targa, un riconoscimento di stima e apprezzamento per lo stile, la grafica, i contenuti e l' energia che il premiato trasmette con il suo blog.
Chi ne ha ricevuto uno può assegnare quanti premi desidera, in qualunque momento.
Per poter prelevare il premio però è necessario premiare a nostra volta almeno un blog.

ATTENZIONE: IL PREMIO "BLOG VITAMINICO A.C.E." SI DISSOCIA DAL PREMIARE BLOG CON CONTENUTI RAZZIALI, DISCRIMINANTI, VIOLENTI O PORNOGRAFICI

REGOLAMENTO:
- prelevare il premio facendo "copia e incolla" del codice html (lo trovate andando al blog di Moka ) ed inserirlo nel proprio blog. Se desiderate potete anche scrivere la motivazione per la quale lo avete ricevuto
- linkare il blog che vi ha consegnato la targa come simbolo di apprezzamento e gratitudine
- scrivere un post creando un link a questa pagina http://www.animafelina.com per permettere ai premiati di leggere il regolamento e prelevare la targa
- premiare almeno un blog, se non ne avete nessuno da premiare non vi è concesso prelevare il vostro premio!

Io premio il blog di mia sorella, che è di sicuro il più vitaminico tra quelli linkati al mio!
Premierei anche Luce, perché mi ricarico sempre leggendo i suoi post, ma ce l'ha già!
Premio anche Giova, perché il suo entusiasmo mi rallegra!

1932847475.jpg Premio alla luce interiore


Lo voglio consegnare a Dubbafetta, perché il suo blog è come una tempesta in cui intravedi un triangolo di chiarore e la luce.



New York New York

Cari tutti,
è con una strana sensazione allo stomaco che mi appresto a scrivere.
Tante volte avrei voluto sedermi e creare un nuovo post, ma il peso di New York mi schiacciava. Sapevo che avrei dovuto scrivere TUTTO. Più o meno. E non avevo mai abbastanza tempo!
Ma mi mancava troppo il mondo blog e ho deciso che ruberò una serata all'aggiornamento di whenIlefthome!

New York
Prendo un bel respiro..New York, che città stupenda, meravigliosa, incredibile, indimenticabile, immensa. 
Grande, grandissima. Eppure piacevole.
Vi racconto un po'.

Ho passato due settimane di vacanza in the big apple, dal 7 al 19 (in teoria, ma i piani sono stati s..travolti dal traffico) Settembre, dopo tre mesi di centro estivo e quando ormai tutti gli altri avevano goduto del meritato riposo.
Sono partita con uno stato d'animo pessimo, dovuto all'amarezza che ho accumulato in questo 2008, ma speranzosa di ricaricarmi.
Il volo d'andata (Alitalia) è stato tranquillo, ma infinito! Avrò volato per 13 ore!
A Fiumicino, aeroporto di scalo, abbiamo comprato un quaderno bellissimo di Fabriano affinché diventasse il nostro diario di viaggio.
Sull'aereo ci hanno fatto compilare i documenti che attestavano la nostra nazionalità e il nostro carico di merce. Quante volte abbiamo provato la frase: "We're here for tourism": è quello che devi dire all'FBI, altrimenti ti fanno il culo!
Dall'aereo siamo scesi per ultimi perché mi si era rovesciato tutto il contenuto della borsa, tra cui rasoi che solo in quel momento mi sono resa conto che avessero passato il check in!!
Certo che controllano proprio bene!
Siamo usciti per ultimi, ma..le nostre valigie sono state le prime ad uscire sul tappetone!
Prima ancora del ritiro bagagli ho inaugurato il mio viaggio pisciando in aeroporto!
Mi ha stupito il fatto che a indicarmi la via del bagno fosse una donna con un pancione così: <---------->
Sarà stata incinta di 12 mesi! 

Secondo stupore: i cessi!!
Sono diversi dai nostri: non hanno lo scarico e l'acqua non cade dall'alto, bensì risale dal basso! Insomma, quando "vai" trovi già tanta acqua nel fondo, alta quasi fino al tuo culo, poi quando scarichi l'acqua viene risucchiata portandosi via con sé i tristi ricordi, per essere rigettata pulita(!) nuovamente dallo stesso buco. Insomma, vomitevole!
So cosa vi starete chiedendo (e cioè quello che mi hanno chiesto tutti): ma quando fai pipì o cacca, l'acqua essendo così alta non ti schizza tutto il culo????
NOOOOOOOO! La risposta è no. Chiedete a un fisico per maggiori dettagli.

Usciti dall'aeroporto, stanchi morti per il volo e con in testa un fuso orario che non corrispondeva a quello del paese in cui ci trovavamo, la prima cosa da fare era raggiungere la nostra casa.
EBBENE Sì, SIGNORE E SIGNORI!! Perché non abbiamo speso un cent per l'albergo, e abbiamo fatto l'home exchanging, con due persone che non abbiamo ancora mai visto!

Uscire da quel labirinto non era semplice, però!
L'aeroporto era il JFK, non proprio in città (come sempre, d'altronde), non proprio piccolo: 7 o 8 terminal, mi pare. 
Abbiamo preso l'AIRBUS, un specie di treno su monorotaia sospeso a mezz'aria che circolarmente collega tutti i terminal tra loro e con una fermata indefinita della metro. Già lì abbiamo constatato che i nostri cellulari fallivano e che a New York c'è tanta gente da fuori.
Vi sto annoiando? Lo so che sono ancora alla prima ora di vacanza, ma è stato trooopppppo bbbelllo!
Niente è a misura d'uomo, ma di gigante! Ma non so come tutto sembra così familiare.

La metropolitana faceva schifo!
I cavi sono ricoperti di pelo e di pelliccia, è sporca, l'acqua cade sulle rotaie. Insomma, era la versione gigante della linea rossa di Milano con molta più sporcizia!
Poi un caldo, un caldo soffocante. Sulle banchine. E un gelo, un gelo agghiacciante sui treni!

Dovete sapere che a New York l'aria condizionata è sparata a Mille in ogni luogo chiuso, o semi-chiuso!! Non c'è rispetto per la trachea, e se non ti attrezzi con i dovuti golfini e sciarpini rischi di BRUTTO!!!
Il nostro lungo viaggio (nella foto sotto: individuate JFK, e poi collegate mentalmente fino al punto in cui il giallo diventa rosa, nel bronx) fino a casa ci ha visti passare anche per GRAND CENTRAL, la stazione centrale di New York, sia dei treni che della metro, senza che io sapessi che sarebbe diventata la nostra tappa fissa di ogni giorno ,più o meno.

map_content.gif

Grand Central: tutto si snoda da qui, tutto arriva qui. E' un edificio enorme, manco a dirlo, ma familiare. Al centro c'è un punto accoglienza (altro che Capo D'Orlando!!!) con tutte le informazioni sui treni. Gli orari sono ovunque e gli sportelli sono raggruppati a seconda della destinazione.
Per esempio: noi prendevamo l'Hudson Line, che va verso Nord e fa capo a una compagnia in particolare. Tutti gli sportelli che vendono i biglietti per i treni gestiti da questa compagnia sono uno a fianco all'altro.
Il soffitto è affrescato di blu col disegno delle costellazioni, e al piano di sotto (the basement) ci sono miliardi di negozi e ristoranti che impari a conoscere giorno dopo giorno (tipo la Gare de Lyon di Parisgi!).. Quant'ammore!(Per ora non posso postare le mie foto, perché non ho né cavo, né lettore schede, mi spiace)

NY2_046a.jpg

Abbiamo preso questo treno, ignari di tutto e siamo scesi a RIVERDALE, la nostra fermata. Saranno state le tre del pomeriggio (3 P.M.), faceva caldissimo, era tutto nuovo e splendido. Alle mie spalle i binari e il fiume Hudson, luccicante e calmo. Di fronte a me solo alberi e strada in salita. Nessuna persona nei paraggi.
Insomma, la domanda era: "e ora dove minchia andiamo??"
Ci avevano detto che la stazione era a dieci minuti a piedi da casa, ma in che direzione??E poi avevamo i valigioni (specialmente Michel che era pieno di regali per i suoi amici del New Jersey)..
Michel allora è prontamente andato alla ricerca di un taxi! Che genio! 

Il taxi!
Non era giallo!!!!!
Era nero, lussuoso,  altro che quello che ci aveva portato a Caselle quella mattina (ore 5) ormai così lontana..Dietro potevo allungare le gambe e c'era ancora spazio!
Era guidato da un tipo nero e grosso come un armadio che quando parlava IO non capivo un tubero. Michel invece capiva TUTTTTOOOO! Che ingiustizia sociale!

Ora vi saluto e vi lascio alla prossima puntata: come avranno fatto a perdere l'aereo del ritorno? Come avranno fatto a perdere la MetroCard da 40 dollari? E come sarà andato il loro giro per Central Park?

E ancora: Perché i signori avevano una casa troppo piena di mobili? Perché i signori avevano ospiti oltre noi che nel cuore della notte sono arrivati senza chiavi? Perché a New York passeggi con gli scoiattoli? Perché tutti i superstiti della Shoah sono a Riverdale?
Come mai i sudamericani mi parlavano in spagnolo?

Questo e altro ancora nel prossimo episodio!

p.s.: ho letto i vostri post, a volte nel segreto..
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